Approcci enologici
(verdad, ecco il fatto del vino….)
Luogo: una festa di compleanno in giardino, sotto quelle stufe portentose da esterni.
Ricorrenza: compleanno di G., amico decennale
Oltre 30 invitati, ne conosco a malapena 5 o 6.
Interpreti: Lui, tra i 35 e i 40, brizzolato disinvolto, occhialino trendy, mediamente carino. Lei: io.
– Ti verso del vino? Bianco o rosso?
– Rosso, grazie.
– Il bianco non ti piace? Le donne in genere amano i bianchi.
– Il bianco è per chi non ama bere. Per me poi è troppo acido. A meno che non sia estremamente corposo.
– Uau…sei del toro o della bilancia?
– La prima che hai detto.
– Si capisce subito…lo sai che molta gente adesso mette il rosso anche sul pesce?
– Lo so, ma mi ci devo abituare. Ho difficoltà con gli abbinamenti. Tu che ci metteresti su un pesce al forno?
– E’ difficile, ma su uno spaghetto alle vongole ci starebbe bene un Gragnano o un Lettere…conosci?
– Sì, ma non amo. Sono la negazione del rosso.
– Forse non hai mai bevuto quelli dell’azienda X
– Sto parlando proprio di quelli: sono gli unici accettabili, ma non mi piace comunque
– Lo sai che stanno recuperando antichi vitigni autoctoni?
– Lo so
– Lo sai che la Campania ha preso il premio come miglior vino del mondo?
– Lo so, è stata l’azienda Y
– Lo sai che…?
– Lo so
– Ma tu sei amica del padrone di casa?
– Sì, da tanto
– E come mai non ci siamo mai incontrati prima?
– Non so, ci siamo sempre frequentati da soli, senza amici di contorno. In effetti è curioso.
– Allora ti teneva nascosta? E dove ti nascondeva?
– In un barrique.
marzo 15, 2005 alle 8:47 am |
Trovo il finale poco convincente.
Scherzo.
E’ il lui brizzolato che mi convince poco. E’ solo un caso provvidenziale che non si sia messo a recitare una tragedia di Euripide in greco antico. E comunque lo sanno tutti che le donne non amano i bianchi. Si capisce perfettamente che cercava solo di provocarti, per venire alle mani. Il grande provocatore. Ora vado a leggermi qualcosa sul grande seduttore.
marzo 15, 2005 alle 8:48 am |
che barrique (specificare legno, rovere slavonia, e capacità ). E poi su uno spaghetto alle vongole c’è un Fiano, una Falanghina o un Greco che già se la cavano + che egregiamente, alla facciaccia del trendy. Un caro ricambio, ma stai ferma ferma mi raccomando
marzo 15, 2005 alle 9:30 am |
Cristo, il passaggio che più brusco non si può dal contesto favolistico, pacatamente e maravigliosamente ironico, al bacio -non si sa se appassionato in stile Casablanca o dimesso in stile cassapanca, e questo è senz’altro un bene- è una stupefacente strategia narrativa: l’azione (quasi un raptus) caratterizza meglio di qualsiasi descrizione la psicologia del GS e anticipa quelli che saranno i temi ricorrenti di tutto il brano; l’inespresso, il sottinteso, il palese.
Inespresso e sottinteso si estrinsecano nella mimica del GS e del corollario di buffe sagome femminili sedotte che rendono ancor più plastica la scena, contribuendo a far slittare nella penombra l’obliviosa narratrice inglobata dal seduttore. Il palese, già contenuto in nuce nel balletto di sguardi e pantomime del non-verbale, si acclara straordinariamente nell’unica frase pronunciata dal seduttore, talmente insipida (tutto ciò che è palese è così ovvio che l’appalesarlo è una tautologia da conservarsi in formaldeide) da cristallizzarsi in un nocciolo esilarante di non-sense.
Veramente Brava questa osservatrice di avvenimenti che rimastica con sarcasmo i cliché delle tattiche di seduzione, per estenderli a comportamenti e contesti che nulla hanno a che vedere con la seduzione stessa.
Ciò che più mi è piaciuto è quel raccogliere, da parte del gs, gli sguardi delle donne e restituirli ‘pieni di qualcosa che traboccava’.
Al prossimo mi sposi?
marzo 15, 2005 alle 9:30 am |
Io ho un vezzo, il vino non lo scelgo mai, mi deve essere offerto, con garbo, sapienza e senza ostentazione, e solamente da uomini.
Posso essere sedotta da un abbinamento di eccellenza eseguito con leggerezza e falsa distrazione.
Chissa’ perche’, forse perche sono del Toro???
Baci.
marzo 15, 2005 alle 9:48 am |
senti se sposi climacus
vengo al vostro matrimonio
e come nel “LAUREATO” grido nooooooooo
noooooooo
ma se siete tutte e tre del toro perchè non mi dite la data così si fa una festa comune li a siena da brezza
s2
s2
marzo 15, 2005 alle 9:49 am |
dimenticavo mi hai fatto ridere ancora una volta col barrique
hai vinto un’altra stupida poesia
…..ssssssss2
marzo 15, 2005 alle 9:52 am |
splendido…chissà quanto profumi…
marzo 15, 2005 alle 10:03 am |
Finalmente ho capito.
Sai magari non sembra ma io sono plebea.
Il barrique sarebbe una cassapanca?
Ovvia spiegatemi, io al massimo conosco le madie.
Slap.
Ho una plendida cassapanca il legno di sandalo dell’altopiano di Zomba – Malawi. Posso spacciarla per un bariique?
marzo 15, 2005 alle 10:03 am |
e se non fosse stato mediamente carino? che gli avresti fatto?
marzo 15, 2005 alle 10:07 am |
NOOOOOO.
il barrique è una botticella, dove si mettono a invecchiare i vini, ma quelli buoni buoni. (il tutto contiene poi una serie di fessi doppi sensi legati alla mia statura, ma su quelli volevo glissare…tipo che con due Flounder si vanno una Verdad, per intenderci…)
marzo 15, 2005 alle 10:13 am |
Dio mio che cantonataaaaaaaaaa.
Grazie Flo.
Mi piace essere cosi’ ignorante a volte.
marzo 15, 2005 alle 10:17 am |
UnaVolpe, a proposito di ignoranza…una cosa successa molti anni fa. lavoravo a milano con delle delegazioni giapponesi e bisognava organizzare una felice permanenza in Italia. così hanno previsto anche incontri di golf. telefono agli sfidanti italiani per concordare e questi mi chiedono se i giapponesi hanno gli handicap. lì me ne sono uscita con un interlocutorio: mi informerò.
poi sono andata dal capo e ho detto: però, qui a milano siete attrezzatissimi, pure i campi da golf per i disabili avete…ma ti risulta che qualcuno dei giapponesi sia invalido?
e da lì hanno riso per sei mesi e ogni tanto ancora me lo ricordano
marzo 15, 2005 alle 10:47 am |
Noooooo, la cassapanca è il termine chiave del commento al post 15 della serie il Grande Seduttore. Mi cospargo il capo di cenere e torno nel mio barile
di Amontillado.
marzo 15, 2005 alle 11:19 am |
pausa caffè e rispostelle, che stamattina è nera e ogni tanto devo sorridere.
climacus
per venire alle mani in che senso? in “quel” senso? ma guarda che l’avevo capito. e comunque non era un GS, al massimo un PS.
fuori dai denti
che sugli spaghetti a vongole ci vadano fiano, falanghina e greco lo sappiamo. il problema è l’abbinamento coi rossi: sul polipo coi pomodorini ci sta bene anche il rubrato, ma sull’insalata di mare? e sulle seppie arrosto? a volte ci penso e non ci dormo la notte.
socio2
raccontaci prima che tipo di festa ci organizzi e poi te lo diciamo. ah, io vengo sempre in auto. e a volpe regalo un barrique portatile.
hladik
se non fosse stato mediamente carino gli avrei detto che ero astemia, troncando ab initio la conversescion.
tuseimiaelosai
il problema sono le macchie indelebili sulla pelle. le scambiano per angiomi.
marzo 15, 2005 alle 12:11 pm |
Flounder! Voglio essere chiaro, altrimenti non ci si sposa più e mi perdo il noooooo di S2. Il secondo commento che ti ho lasciato riguarda il post dell’8 marzo festadelladonna. Nel ‘venire alle mani’ non c’è nessun doppio senso: da come l’hai descritto, è lapalissiana la sua misoginia e la sua aggressività . Stava per picchiarti.
marzo 15, 2005 alle 12:17 pm |
flou, dimentichi quel bel “alla facciaccia del trendy” (insalata di mare? un buon prosecco, seppie arrosto? come spaghetti a vongole);>
marzo 15, 2005 alle 12:30 pm |
mi state facendo fare la figura della rincoglionita, tutti e due.
fuoridaidenti, ho capito alla faccia del trendy, ma resta il fatto cha e ma il bianco non piace.
climacus, ho capito anche te, ma in fondo sempre di uno che “ce stava a prova’” si trattava..
uff, che maniaci precisini che siete!
marzo 15, 2005 alle 12:45 pm |
tre toro a disneyland …tutte barriquate… non mi ci fate pensare ragazze.. chevvelodico…
(io ho anche un po’ la forma a “barrique”…la valeria marini anziana orobica…dio che tristezza)
sabbe’
marzo 15, 2005 alle 2:16 pm |
hic! il barr… hic! z
marzo 15, 2005 alle 2:22 pm |
barrique.
tipo borgogna o bordeaux?
sai è importante perchè, seppur di poco, varia il volume (228 e 225 litri).
in ogni caso è un barile elegantissimo e dalle belle forme.
vino
il polpo e l’insalata di mare vanno serviti rigorosamente con un vino bianco maturo. ma se proprio insisti per un rosso non posso che sponsorizzare un vino regionale: carignano del sulcis (anche barricato).
per le seppie ci si può invece lanciare con qualsiasi rosso.
M.
marzo 15, 2005 alle 2:32 pm |
il 24 aprile
grande festa
palio ventennale dei tori
in quel di Siena
il toro vincitore
riceverà in premio CLIMACUS
fratelo di Spartacus
premio di consolazione
uno dei sette soci
che verrà estratto soltanto a fine festa
poi tutti a cena dalla volpe a Firenze
il vino lo porta brezza le macchine le organizza flo
il cinghiale o facocero che sia V.
ti va bene la festa flo
è alla tua altezza ?
s2
marzo 15, 2005 alle 2:53 pm |
Mai barricarsi dietro un barrique. Anch’io pensavo fosse consuetudine del buon vino invecchiare nel rovere. C’era l’aspetto poetico dei bisbigli del legno e del vino, questo mescersi (m’esce l’espressione?) di profumi. M’hanno però confessato che oggi i barriques sono una sorta di camera di rianimazione per i vini che non sanno di un cazzo. T’a capì che roba?
marzo 15, 2005 alle 2:55 pm |
ormai abbiamo capito che tu sei del partito dei bianchi. e che farai di tutto per screditare i rossi.
marzo 15, 2005 alle 3:03 pm |
Cocca bella sei proprio fuori strada. Potremmo parlare per ore di Sangiovese in purezza Sagrantino e Nerello. Tsè!
marzo 15, 2005 alle 3:07 pm |
ehi, tu. cocca bella non me l’ha mai detto nessuno.
nemmeno socio2.
e ho detto tutto!
marzo 15, 2005 alle 3:10 pm |
Ok. Mi ritiro a meditare ed espiare con i miei Sangiovene in purezza Sagrantino e Nerello (andrà bene anche un Brunello? Mah)
marzo 15, 2005 alle 3:15 pm |
Non si tratta di screditare i rossi, tutt’altro! Entro nel merito della questione per dirti che Bartolo Mascarello, scomparso da poco, grande produttore di vini (barolo in particolare) è sempre stato un tenace e fiero oppositore della barrique.
Ha sempre espresso le proprie idee con molta veemenza e lo si ricorda perché nel ’94, in occasione di una manifestazione di forza italia, fece delle etichette per le proprie bottiglie con la dicitura NO BARRIQUE NO BERLUSCONI che espose in una enoteca di alba. venne pure denunciato per propaganda elettorale al di fuori degli spazi consentiti!
ps: verdad dice che ci assomigliamo… beh, anche nel mio caso..ci vogliono due e.l.e.n.a. per fare una verdad!
marzo 15, 2005 alle 3:28 pm |
una bottiglia di Barolo di Mascarello (non sapevo fosse morto e mi dispiace moltissimo, sapevo che era un antiberlusconiano e tanto bastava) la facemmo fuori un paio di Natali fa. Etichetta rigorosamente scritta a mano (calligrafia incerta). Sublime (il vino e l’etichetta)
marzo 15, 2005 alle 4:23 pm |
..sublime, l’hai detto..
marzo 15, 2005 alle 4:34 pm |
(non capisco un cazzo di vino, ma sappiate che sono d’accordo con voi tutti)
marzo 15, 2005 alle 5:12 pm |
maròòò sti lettori tuoje nun lasciano commenti ma ‘e rumanz a puntate… j ch genio mammamà à Ã
zuop a ‘ppart naturellement
ciÃ
marzo 15, 2005 alle 7:21 pm |
uèèèè, questo blog non è un’osteria!
approfittando della mia assenza avete sbevazzato tutto il pomeriggio. adesso rimettete in ordine, lavate i bicchieri e ricostituitemi le scorte.