(Primo maggio, festa dei lavoratori e anche dei blogger. Oggi riposo e riciclo. Chi l’ha già letto torni dopodomani)
Abbiamo litigato anche oggi e non so se per colpa del sabato o della domenica.
I giorni festivi ci mettono ansia, non sappiamo come organizzarli, ci stressano. Sono il nostro tabù privato.
Mi scopro a guardare l’agenda e pensare, contare quanti giorni mancano alla domenica, al natale, al due di giugno e man mano che la data si approssima sento la tensione crescere.
Sono piccole cose, segnali impercettibili, lievi insofferenze che mi trasmetti senza neppure volerlo.
Io sono convinto che sia colpa tua, il tuo senso del dovere e la tua rigidità non ti consentono di rilassarti.
Tu dai la colpa a me, non sono abbastanza creativo e non so proporti nulla, sono apatico e noioso.
Così ho avuto un’idea: cancelliamo le feste dal calendario e la mattina dei festivi ci alziamo come fosse un giorno qualunque, diciamo un giovedì, quasi al culmine della stanchezza settimanale.
Ci prepariamo come di consueto, con la fretta che ci sospinge, e al momento di uscire di casa insceno una commedia.
La prima volta simulo un attacco cardiaco. Ti preoccupi a dismisura, vuoi portarmi al pronto soccorso, io mi rifiuto e mi sdraio sul tappeto. Ti chiedo di telefonare in ufficio per avvertirli che non ci sarai. Lo fai e torni perplessa accanto a me: non risponde nessuno. Va bene, riproverai più tardi. La giornata passa in fretta, ti occupi di me come se dovesse essere l’ultima volta in cui lo farai. Io lascio fare, il mio cuore migliora poco a poco. La giornata passa. E’ andato tutto bene, sono salvo, grazie a te.
La seconda volta arriviamo in garage. L’automobile non parte, maledizione. Ti dico: andiamo alla stazione, ci muoviamo in treno oggi. Hai fretta, sei infastidita, stiamo accumulando ritardo. Alla stazione prendo i biglietti e mi siedo di fianco a te. Scorgendo la nostra fermata ti distraggo e lascio che il treno prosegua verso il mare. Quando arriviamo sei stravolta e arrabbiata, poi la vista del mare ti placa e sorridi. Ti spiego che la nostra stazione era chiusa per lavori, questa era la fermata obbligata. Non è colpa nostra, dunque. Per consolarti ti regalo un costume da bagno e un abbronzante.
La terza volta sposto la sveglia di due ore e cambio l’orario a tutti gli orologi che sono in casa, ma mi alzo prima di te ed esco. Quando ti risvegli è tutto terribilmente silenzioso. C’è troppa luce. Rientro come se niente fosse e ti guardo mentre ti stranisci. Dov’eri?, mi chiedi. E’ successo qualcosa di tremendo, ti rispondo. Un’esplosione atomica, per questo c’è così tanta luce. Dobbiamo preparare una valigia con lo stretto indispensabile, vettovaglie, acqua e farmaci. Chiuderci in cantina fino a nuovo ordine. Obbedisci senza ribattere. Passiamo la giornata in cantina con una torcia a pile e sandwich striminziti. Ho portato un mazzo di carte francesi e passiamo il pomeriggio a sfidarci. Quando vinci ridi come una bambina e mi dici che sono un pessimo giocatore, quando vinco ti arrabbi e mi dici che imbroglio. La sera ti dico che vado fuori a controllare. Mi dici di non lasciarti da sola e ti fai più vicina. Ho letto che molti bambini vengono concepiti durante i bombardamenti e nei momenti di massima allerta, la cosa non mi stupisce. Dopo un po’ rientriamo in casa, l’emergenza è passata.
La quarta volta contatto amici di amici. Organizzo una rapina con sequestro. Ci legano e ci imbavagliano, ci tengono tutto il giorno sotto pressione, ci trattano male, minacciano di ucciderci. I sequestratori hanno il viso coperto, all’ora di pranzo fanno i turni per non lasciarci mai da soli. Rovistano nei cassetti e negli armadi, mettono disordine dovunque, gridano e ci spaventano. Ad un certo punto crolli, sfinita dal sonno e dalla tensione. Mi lascio slegare, pago il dovuto e rimetto tutto a posto. Poi ti infilo il pigiama e ti porto a dormire. La mattina seguente, non appena apri gli occhi, ti racconto che ho fatto un sogno strano, ci avevano sequestrato e poi lasciato andare. Mi dici che anche tu, che strano. Telepatia, ti spiego, a volte tra le coppie accade.
La quinta volta ho paura che manderai tutto a monte. Telefono a un’agenzia specializzata e mi faccio mandare un tipo belloccio e muscoloso, con due basettoni da cattivo. Gli chiedo di mettersi nel letto al mio posto e di comportarsi come se fossi io, senza esagerare però. Vi sento discutere, lui insiste per convincerti di essere tuo marito, tu lo aggredisci, diventi isterica, poi provi a trattare con le buone. Alla fine ti rassegni e gli chiedi cosa vuole per pranzo. Esco dall’armadio con una pistola finta e minaccio di uccidervi entrambi. Lui fa lo stesso, mi chiede chi sono e cosa faccio nella vostra casa. Ti dice brutalmente che chiederà il divorzio, si riveste e va via. Passo la giornata a consolarti. Alla fine divento il tuo amante, è inevitabile.
Ci ho preso gusto. Hai smesso di tenere il broncio festivo. Ti sei ammorbidita, hai gli occhi più luminosi e sorridi più spesso di prima.
Domani è il primo maggio, dici tutta contenta. E se passassimo una tranquilla giornata in casa?
Ho paura. E se davvero andasse tutto bene?
Allora provo a dirti che sono stufo, che non hai mai nulla da propormi, che sei noiosa e apatica. Ti arrabbi e mi rispondi che sono rigido, che non riesco mai a rilassarmi e che i giorni di festa con me sono un inferno. Litighiamo selvaggiamente.
Finisce che passiamo la domenica seduti sul divano a seguire domenica in. Mi baci, ti bacio. Mi stuzzichi, ti stuzzico. Mi fai il solletico dappertutto, ti pizzico il sedere.
E’ tremendamente trasgressivo.
maggio 1, 2005 alle 12:13 am |
Pssst! Il giardinaggio fa miracoli, in certi casi! 🙂
Buon Primo Maggio (che c’è pure il concerto)!
WorkerMarmot
maggio 1, 2005 alle 1:21 am |
sorrido…
maggio 1, 2005 alle 8:19 am |
è la mia prima visita…..
bellissima canzone (mi dici chi canta??non Cammariere, credo). Bello il tuo post….spero che nella realtàci sia più tranquillità🙂
Buon I^maggio.
maggio 1, 2005 alle 9:58 am |
oh, ecco, è che questa pagina è così bella, così bella… in un torpore delizioso si insinua l’arroganza del movimento, e ritorna in quiete, e in gioco, e impasta il sonno alla tua veglia, alla mia leggendo ad inzio il primo maggio. Bellissimo regalo trovarla qui. Buon primo maggio :))))
maggio 1, 2005 alle 1:56 pm |
“macchescé dentro quella testa??” (sto citando anch’io Benigni per il tono con cui diceva “macchescé in Medio Oriente??”;-)…sei mitica Flo, assolutamente mitica!! 🙂
maggio 1, 2005 alle 7:07 pm |
ti capisco. 🙂
maggio 1, 2005 alle 10:08 pm |
solo un sorriso…. in questo primo maggio che è quasi finito 🙂
maggio 1, 2005 alle 10:47 pm |
a volte il primo maggio arriva e scappa via così, leggero, in bicicletta
maggio 1, 2005 alle 11:01 pm |
ehehe! infanzia beata… piccoli espiantatori di miocardio senza anestesia.
maggio 1, 2005 alle 11:03 pm |
ufff, volevo dire che poi si ritorna subito in gabbia…
maggio 1, 2005 alle 11:04 pm |
ricevuto flo.
ma sei bottiglie di primitivo valgono una di roenmuskateller?
maggio 1, 2005 alle 11:06 pm |
ROSENmuskateller, ça va sans dire.
maggio 1, 2005 alle 11:07 pm |
la mia religione non mi consente bianchi e rosé.
tranne pochi casi, come gli altoatesini.
se ne può parlare.
maggio 1, 2005 alle 11:09 pm |
Rosenmuskateller
Zona di produzione: Oltradige, Bassa Atesina, conca di Bolzano, Valle dell’Adige
Caratteristiche: Il Moscato rosa è un vino da dessert delicato e aromatico di origine siciliana, dal colore rosso rubino chiaro e con un intenso profumo di rosa. Il suo aroma è pieno, dolce e aromatico.
Abbinamenti consigliati: Ã adatto con diversi dessert, ad esempio strudel ai semi di papavero e krapfen.
Temperatura di servizio: 10-12 C
Denominazioni DOC: Moscato rosa dell’Alto Adige
maggio 1, 2005 alle 11:11 pm |
ci devo pensare.
se ci aggiungi pure lo strudel ci sto.
ma con l’uvetta e il pangrattato soffritto nel burro, se no non se ne fa nulla.
maggio 1, 2005 alle 11:23 pm |
urca! trattare con te è dura… ho un fantastico sauvignon trentino, roba fina… o un profumatissimo nosiola.
primitivo zero, finito l’altro ieri.
teroldego me l’hai (ingiustamente) scartato.
maggio 1, 2005 alle 11:28 pm |
vado a meditare la prossima mossa in cantina.
maggio 1, 2005 alle 11:30 pm |
glid, per lo strudel sono anche disposta a rinuciare al vino.
per una fornitura a vita di sushi giuro che chiudo il blog 😀
maggio 1, 2005 alle 11:32 pm |
per fortuna l’hai ripostato, altrimenti me lo sarei perso, grazie!
maggio 1, 2005 alle 11:46 pm |
sushi… pesce crudo lo mangio da quando ero piccolo, ma nippon style non ancora. appena crescono un oco i pargoli ci andrò con una amico che lavora per big corp giapponese, con tanti colleghi giapponesi, che conosce locale dove giapponesi dicono sushi OK. mi sa che il blog te lo devi tené ancora per un pezzo.
strudel? uhmmm
maggio 1, 2005 alle 11:47 pm |
ci dormo su…
maggio 2, 2005 alle 12:04 am |
ciao
maggio 2, 2005 alle 9:43 am |
ciao kom 🙂
maggio 2, 2005 alle 2:46 pm |
che nota dolente…. stavolta l’ho trascinato a forza…
maggio 2, 2005 alle 3:26 pm |
al concerto, ve’?
maggio 2, 2005 alle 5:01 pm |
non sia mai! al sole a mangiare e bere come maiali e poi di nuovo a mangiare e bere questa volta però come conigli (che non c’era più spazio) ed in casa di amici (che non c’era più il sole)
mai visto il concerto live che vuoi fare sono termendamente snob in questo 😉