Passo i pomeriggi a guardare mia madre che stira o lava i piatti. Non mi annoio quasi mai.
Nelle vacanze di Natale la nonna mi ha insegnato un gioco che mi diverte molto, posso continuare per ore. Si tratta di combinare insieme le lettere e vedere come ne escono fuori parole.
La nonna mi ha spiegato che è come fare la pizza. All’inizio acqua lievito e farina, pomodori e mozzarella a pezzetti. Che non immagineresti mai il risultato.
Ho tre anni e mezzo e abito in un’altra città.
La nonna non viene qui, è troppo lontano. La rivedremo a Pasqua e allora le mostrerò quanto sono diventata brava. Faremo delle gare.
ALLOCCHIO BACCHINI.
E’ la prima cosa che ho letto. E’ il pozzo di san Patrizio, è tutto ciò che verrà.
Allocchio Bacchini è il centro dell’universo. Il demiurgo che a partire da adesso darà forma al mondo.
Una lettera alla volta, poi sillabato, poi letto d’un fiato.
Al mattino, appena mi sveglio. La nonna è miope, poi diventerà quasi cieca. Le porgo gli occhiali spessi e sporchi e le dico: ricominciamo.
Mi prende in braccio e andiamo in giro per casa. Facciamo una sosta vicino a tutti gli stampatelli domestici. E tutto prende vita. Come Allocchio Bacchini.
Che per anni immagino essere un uomo austero, con i baffoni. Come il quadro del bisnonno che sovrastava l’apparecchio.
Una sera di questi pomeriggi sono già nel mio lettino.
Mio padre rientra dal lavoro. Li sento parlottare in cucina.
Lei gli dice: porta il giornale di là e vedi.
Lui porta il giornale. Io gli leggo i titoli, anche i minuscoli. Piano piano, accompagnandoli con la punta di un dito.
Lui non sorride e torna di là. Lo sento alzare la voce. Chiede a mia madre: sei stata tu?
Mia madre ride: non fare lo sciocco, dimmi la verità, pensavo fossi stato tu.
Cominciano a litigare. Ho paura di dire che è stata la nonna.
Resto nel lettino con un pezzetto di giornale strappato e accartocciato nella manina.
Quel giorno imparo che nel leggere e scrivere c’è qualcosa di segreto.
Quel giorno imparo che in ogni piacere c’è una piccola colpa.
Non lo dimentico più.
Maggio 4, 2005 alle 9:00 am |
Devo assolutamente ribadire il fatto che sei bravissima. E’ banale, lo so, ma in questo momento non ho tempo e non so quando ne avrò mai per formulare qualcosa di più elegante. Intanto mi premeva dirtelo. CalMa
Maggio 4, 2005 alle 9:47 am |
Mi associo. L’ultima frase é stupenda.
Maggio 4, 2005 alle 10:02 am |
sai cosa ha
di meglio
un blogger
di un aspirante
scrittore?
la svergogna
di raccontarsi!
Maggio 4, 2005 alle 10:32 am |
Mi sono commossa.
Maggio 4, 2005 alle 10:37 am |
m pias molto!
Maggio 4, 2005 alle 10:44 am |
Ehi, anch’io guardo sempre mia madre che stira i piatti! Dovevo dirtelo assolutamente. E’ una di quelle coincidenze che avvicinano due anime già di per sé gemelle. Le anime convergono nella coincidenza, fanno all’amore e poi divergono. I corpi non si accorgono di nulla finché le anime non fanno ritorno. Allora i corpi si rilassano e fumano una sigaretta.
Certo, ora finisco di leggere. Non avere fretta.
Maggio 4, 2005 alle 10:46 am |
‘All’inizio, acqua lievito e farina.’ Sembra una citazione dalla ‘Genesi’. Bello!
DÃ i, smettila di distrarmi. Ora finisco di leggere.
Maggio 4, 2005 alle 11:06 am |
clim, m’hai lasciato con la tensione sospesa.
si chiama sadismo .
dovevo sospettarlo.
Maggio 4, 2005 alle 11:17 am |
beh… sarebbe ora che tu vincessi qualcosa… z
Maggio 4, 2005 alle 11:27 am |
Mi sono commossa
riprendo il commento, lo stesso mio. e ho nostalgia della mia nonna
Maggio 4, 2005 alle 11:52 am |
cioè, fammi capire: i tuoi litigavano perchè avevi imparato a leggere?
Ma in che ..zzo di faniglia sei cresciuta?
S1
Maggio 4, 2005 alle 11:53 am |
zop
potendo scegliere, il Superenalotto. anche il 5+1
Maggio 4, 2005 alle 11:54 am |
S1
magari te lo spiego in privato.
oggi hai rischiato che ti telefonassi.
Maggio 4, 2005 alle 11:55 am |
dettaglia Flo
S1
Maggio 4, 2005 alle 11:58 am |
nulla in particolare. pericolo passato.
(mi serviva un architetto per risolvere una cosa a volo. non dettaglio altro)
Maggio 4, 2005 alle 12:00 PM |
Il quadro del bisnonno sovrastava l’apparecchio? L’apparecchio acustico? Quale apparecchio? Una sera di questi pomeriggi? Non importa. Sono troppo preso da ALLOCCHIO BACCHINI. Il post è confuso, scritto di fretta, ma possiede un qualcosa di magico. Alo cchini. Calochini. chi caloni Al–chi-o–ni. Balocchi
Laconici chi chi nab canocchiali bianchi lo colbacchi lochiani (SI’)
COLBACCHI LOCHIANI (da Locke, filosofo empirista inglese che aveva una passione per i cappelli e copricapi in genere)
Maggio 4, 2005 alle 12:03 PM |
clim, tu hai meno di 25 anni.
me lo ha detto ALLOCCHIO BACCHINI.
quello che faceva gli apparecchi. non acustici, ma radiotelevisivi.
Maggio 4, 2005 alle 12:03 PM |
allocchio bacchini: produttore dei primi apparecchi radiofonici in serie in italia circa 1930
molto ricercato dai collezionisti di modernariato
S1
Maggio 4, 2005 alle 12:03 PM |
Tensione sospesa? No, è dalle 10 e 46 che anagrammo sto cazzo di allocco bachiano senza cavare un balocco dal buco. Sadismo?
Sei tu la sadica! Però ti meriti un bacio. 🙂
Maggio 4, 2005 alle 12:05 PM |
ecco cosa mi ricorda, il buio oltre la siepe.
stamattina ho ripetuto la parola nostalgia troppe volte. è chiaro che sto invecchiando
Maggio 4, 2005 alle 12:07 PM |
è chiaro che sì.
d’altronde quando si compiono settant’anni certe cose sono inevitabili 😀
Maggio 4, 2005 alle 12:07 PM |
DAVVERO? E io avrei passato due ore ad anagrammare un nome vero? Ma vaffanculo
Maggio 4, 2005 alle 12:08 PM |
Voglio dire, vaffanculo a me
Maggio 4, 2005 alle 12:10 PM |
Insomma il post non è confuso, però ci sono le sere dei pomeriggi, correggi. Cazzo di figure mi fai fare? Allocchio Bacchini?
Maggio 4, 2005 alle 12:10 PM |
ridammi il bacio
Maggio 4, 2005 alle 12:12 PM |
Insomma, l’ho riletto ed è un bel post.
Maggio 4, 2005 alle 12:14 PM |
marò, clim, finiscila.
le sere dei momeriggi dell’inizio. quando guardo mia madre stirare e lavare i piatti.
il bacio non te lo ridò.
ma chi ti credi di essere? solo perché hai 25 anni e sei nel fiore della giovinezza?
Maggio 4, 2005 alle 12:16 PM |
i momeriggi sono i pomeriggi passati con la mom ?
mmooother!!
Maggio 4, 2005 alle 12:19 PM |
no, è clim che mi agita.
poi perdo il controllo della digitazione.
Maggio 4, 2005 alle 12:23 PM |
Seeeeeeeeeeeee, fammi superare l’estate e saranno 30. 30, come i 4 evangelisti. Niente male.
Maggio 4, 2005 alle 12:34 PM |
Sei bravissima
:* ghita
Maggio 4, 2005 alle 2:28 PM |
…anche a mia mamma fecero il cazziatone perchè a 3 anni leggevo e scrivevo… la accusarono di avermi forzato oltremodo ad imparare…
non era così
Maggio 4, 2005 alle 2:29 PM |
climacus consiglio per evitare figure di merda: avvalersi dello strumento gughel e verificare che qualsiasi nome, cose, città e/o animali esistano realmente…..
😉
Maggio 4, 2005 alle 2:45 PM |
che bello flo’ ALLOCCHIO BACCHINI, sì le parole sono musica e ci puoi trovare dentro cose che neppure si immaginano, e poi però è moto facile dimenticare la magia delle lettere in quanto tali, non se a maneggiarle è calvino o dostoevskj, la magia delle lettere in quanto tale la sai da bambino e poi la dimentichi se non ci fosse qualcuno che ha la memoria più lunga della tua
Maggio 4, 2005 alle 3:19 PM |
..mi hai fatto venire in mente la ‘cucina dall’Allaz’, famoso paese esotico su cui io e mia sorella fantasticammo per giorni prima di scoprire che si trattava semplicemente di cucina dall’A alla Z..;-)
Maggio 4, 2005 alle 3:37 PM |
Splendida, sempre!
Maggio 4, 2005 alle 4:36 PM |
brezza
la cucina dell’allaz è una delle cose più fantasmagoriche che abbia mai sentito. evoca couscous e profumo di fiori d’arancio, e una bajadera che serve a tavola…
tutti voi altri
smettetela con i complimenti e date i vostri contributi in termini di memoria storica, che è meglio 😀
Maggio 4, 2005 alle 4:37 PM |
utente 62 etc etc
hai visto poi quali sono le tragiche conseguenze? (pciù, smack)
Maggio 4, 2005 alle 4:39 PM |
infatti io sono ancora convinta che esista..magari un giorno di queste posto una ricetta 😉
Maggio 4, 2005 alle 8:33 PM |
mi verrebbe da impastare fra i sogni, con le mani
Maggio 4, 2005 alle 9:07 PM |
non stasera, maiko.
c’è carne viva.
Maggio 5, 2005 alle 10:04 am |
“in ogni piacere c’è una piccola colpa” … guarda, ti farei una donna nordica.
Maggio 5, 2005 alle 10:15 am |
ahahaha
no, no, no. qua vanno sfatati i miti.
le liberate sono le donne nordiche, sono loro che non hanno sensi di colpa.
noi donne del sud siamo più solari, ma anche più timorate-di-dio. e se possiamo renderci la vita infelice, lo facciamo.
Maggio 5, 2005 alle 1:07 PM |
e,purtroppo, il senso di colpa uccide più delle guerre a questo mondo…
brava