Adagio lento


39 Risposte to “Adagio lento”

  1. unaragazzaxbene Says:

    Hai scolpito una cornice accurata e satirica di ciò che ti circonda, l’hai reso tanto piacevole quanto vera. Come capisco “la stanchezza stanca” delle tue parole…
    Un sorriso e un saluto
    A.

  2. shemale Says:

    Non so, Passera, sei così strana e imprevedibile…
    Certe volte il tuo salotto diventa un chiassoso intreccio di Caffè Pedrocchi e Bar dello Sport.
    Poi tutto si quieta all’improvviso, cala un sipario di nostalgia e di silenzio su queste pagine di arguzie e di celie e tu confondi le dita sulla tastiera come fosse un incantesimo.
    E resta solo poesia.
    Devi avere un’anima talmente grande da perderci l’orientamento e la direzione.
    E, forse, non ci dovrebbe essere nessun commento a questo “Adagio lento”.
    Nemmeno il mio, chiaramente.

  3. Flounder Says:

    avete mai visto quelle persone che per tutta la vita hanno condotto con accuratezza un lavoro di indagine, una ricerca scientifica e poi iniziano ad ammalarsi, ad alternare momenti di lucidità a momenti di delirio?

    qualche giorno fa ho ricevuto una mail di auguri che aveva esattamente questo tenore.
    mi venivano raccontati episodi ai quali non ho mai partecipato, come cose fatte invece da me.
    vecchie memorie storiche in cui io sono stata infilata e sovrapposta in un secondo momento.
    venivo ringraziata per consigli che non ho mai datto.
    è uno di questi casi, per l’appunto.

    poi c’è una nostalgia segreta.
    ma di questo ho promesso che non parlerò.
    non oggi, almeno.

  4. cyrano56 Says:

    la penso come shemale

  5. Flounder Says:

    certe cose arrivano come onde.
    io non so resistere.
    io non so resistere a nulla, sono un’impulsiva della malora.
    continuo a non imparare che così facendo si perde tutto. anche le cose e le persone che si vorrebbero tenere vicino al cuore.

  6. fuoridaidenti Says:

    dillo tu quello che vorrei dirti

  7. all Says:

    angeli arcangeli e cherubini, gli do’ tempo fino al 6. poi basta, prendo il kalashnikov.

  8. manginobrioches Says:

    già fatto, all. qui si spara fin dal 30, cosa credi. ma non basta, per l’arcangelo Michele di Flo’. e dire che ci aveva provato, a farle spuntare quell’incisivo inferiore. ma il suo dna pulsava come una stella, e non ne ha avuto il coraggio.

  9. Flounder Says:

    ho paura di dirmelo, calma.
    mai come in questo momento le parole sono la cosa più fisica che ho.

  10. pispa Says:

    flounder,
    io credo che i maschi ci vogliano infilare veramente nello specchio.
    (te lo dico in un orecchio perché è un po’ imbarazzante fare questi discorsi da matta che parla da sola sul tram. però è così, e mi pare che tu sia una di quelle che la sa ‘sta faccenda)
    🙂

  11. Songlian Says:

    io penso che molte donne nello specchio ci si infilino da sole, per paura di farcisi infilare.

  12. lupesio Says:

    Ciao Flo. Gli ultimi tuoi post li ho letti e riletti.
    E tu che dici di guardare quanto tempo i visitatori passano sul tuo blog te ne sarai accorta.
    Sarà che da qualche giorno ho una gran voglia di prendere qualcuno a parolacce o a pugni.
    Ma solo quando qualche blog trovo un attimo di calma.

  13. lupesio Says:

    Vedi? Mi è scappata una parola.
    Volevo scrivere .”solo quando leggo qualche blog trovo un attimo di calma”

  14. pispa Says:

    io nello specchio mi ci infilerei solo per dimostrarmi d’essere dimagrita, che son più sottile,
    per un uomo mai.
    non più di quei cinque dieci minuti, insomma.

  15. cletus Says:

    in totale dissonanza, avrei messo in bocca questo monologo a lello arena…perchè poi alla fine, in fondo, chi è più surreale ? lo specchio, questo dialogo sommesso, o lello arena stesso ?

  16. cf05103025 Says:

    Ti dico solo: molto bello.

    Mi ha tanto colpito, se non ferito, l’idea immagine di “prigioniera nello specchio”.
    Di voi donne poetesse/ narratrici trovo talvolta testi bellissimi sui blogs.
    Bravissima!
    MarioB.

  17. hobbs Says:

    …l’ho riletto più volte, splendido. (andrò a ritroso a cercare altri tesori :))…

  18. IceKent Says:

    sono interessanti, gli specchi.
    inversione della direzione, orario e antiorario.
    sono interessanti, gli specchi.
    non si sa mai quale mondo vi si celi dietro.

  19. anonimo Says:

    sono arrossito quando ho cominciato a leggere: ma che? ce l’hai con me? lo sai anche tu che odio il rossetto quasi quanto la birra? Poi sono andato avanti e mi sono tranquillizzato. Non posso essere io, non sono così brutto.
    Quando mi innamoro posso diventare ossessivo (hai presente Helena boxing?) ma per il resto penso di essere normale. Mi spieghi con quale forma di linguaggio si esprimono gli altri e cono rappresentato qui simboli? ciax

  20. trenoacolori Says:

    in effetti da quando sono venuto qui l’ultima volta ti si sono spostati tre o quattro denti… comunque scrivi sempre molto bene…

    Michele (anche se non proprio arcangelo)

  21. ilgattosilver Says:

    “E’ il primo passo di una modificazione complessiva: il mento si farà più aguzzo e stretto, il viso tutto si restringerà per lasciare spazio posteriormente, alla zona che ospita il cervelletto. Che crescerà a dismisura fino a renderci intelligentissimi.”

    In pratica è il ritratto di ALIEN!!!!

  22. ale1982 Says:

    Ciao…sai il termine blogstar è un termine per indicare il nulla!
    Ale

  23. dirtyinbirdland Says:

    è una questione di accudimenti, non credi– come, a volte, nella tua scrittura 🙂

  24. ^MalediMiele^ Says:

    Ho dovuto leggere a pezzi e a cazzotti e con la voglia di lasciar perdere.
    Solo chi è rimasto incastrato in uno specchio può capire.
    Un po’ come *La ragazza dello Sputnik* di Murakami, con l’aggravante di una spinta di un’ amante mano amata.
    Che voleva tirare, preservare, mentre spingeva e distruggeva.
    Cose così.

    Non c’è nulla di più terribile di certi (in)sani amori colpevoli, chè stare insieme diventa una battaglia, e tu sei vittima e carnefice di te stesso, prima ancora che dell’altro (*altro-da-te*?)
    Ma forse sto sragionando..

    Capita quando poi (ri)trovandomi in una storia così, mi sento disperatamente piccola.
    E disperatamente grande, per esserne poi uscita, magrado i *tilt* nella testa e tutte quelle voci che mi giungevano come dal fondo di un lago.
    (E un pensiero già vola a Virginia..)

    E adesso, a lettura finita, penso che ricomincerò.
    Con l’anima un po’ più slabbrata, ancora graffiata.
    Dalle tue parole.

    Ma con l’Anima.

    Grazie, *Flounder*, chiunque tu sia.

  25. aitan Says:

    Tutto il gioco di specchi che fa da leitmotiv al racconto è molto interessante, ma l’idea della cattura tra la patina di nitrato d’argento e il vetro è la cosa più intrigante.

    [O.T.
    Flou’, riguardo alla gita genovese, temo che mi sarà un po’ difficile liberarmi da lavori e incombenze nella prima settimana di febbraio, ma non lo escludo ancora del tutto.]

  26. Flounder Says:

    Non posso rispondere, sono qui.
    Immobile. Presa dallo stupore del ricordo delle tue mani sui miei fianchi.
    Immobile. Tra la patina argentea e il vetro. Fino a che non verrai a liberarmi.
    Per brevi istanti provo ad uscire ma dura poco.
    Poi ritorno qui, dove catturo i tuoi sguardi.
    Seguo i tuoi movimenti al mattino mentre ti radi, quella ruga che si approfondisce, i capelli bagnati sul collo.
    Non mi vedi neppure.
    A volte aliti sulla superficie e sento il tuo calore sul viso, così vicino alle labbra da farmi impazzire.

    (e se non è uno specchio è un monitor, la differenza è minima, lo sappiamo benissimo)

  27. riccardo638 Says:

    Riguardo all ‘”overdose” di parole che mi hai lasciato nel tuo commento..probabilmente è vero. E’ vero anche che dovremmo amarci di più, l’uno con l’altro, ma forse l’eccesso di parole è un momento passeggero. Nuvole in viaggio. E il cielo si copre solo a tratti.

  28. shemale Says:

    Mi dispiace, ma ho fatto una cosa ignobile.
    Ti ho nominato per il giochino delle cinque strane abitudini che circola in questi giorni sui blog.
    Se passi da me, trovi il regolamento.
    Ti prego di perdonarmi.
    Un bacio

    Daniele

  29. cf05103025 Says:

    sai Flounder,
    adesso che ho cambiato momentaneamente computero che questo è da un’ altra parte cioè io con lui che è una roba magica, cioè questo portatile era di mio figlio e lui me l’ha venduto però caro che se n’è approfittato del padre ingnorante coglioncello però adesso che sono qui vedo tutto lo schermo pieno qui che prima ne vedevo solo in fondo a sinistra la tua roba dello specchio.
    Era per dire che adesso si vede la pagina piena ma chissà fino a quando?
    E se poi fosse di nuovo vuota, io ho dei problemi, sì, me l’ha detto anche lo psicopompo.
    Cioè io ho una cosa oggi e penso a quella di domani tipo quello che ci aveva una morosazza bonissima e pensava a quella di prima e a quella di dopo.
    Ma lo so io e ve lo dico che è colpa dell’Epifania che tutte le feste porta via e non si litiga più con nessuno tipo suocere generi sorelle puttanazze cognate avide oltre ogni dire.
    Cioè poi ritorna tutto normale e uno dice orca eva che mondo allora sì che uno dice anche, magari dico magari, sono prigioniero nello specchio, ecco, per dire.
    MarioB.

  30. Flounder Says:

    No, la verità è che non riesco a rispondere, davvero.
    I vostri commenti mi hanno lasciato interdetta, ho dovuto riflettere sul fatto di aver espresso più di quanto volessi. O comunque cose diverse. Una specie di gap tra ciò che avevo dentro e ciò che ci avete letto. E’ la prima volta che succede, in modo così forte.
    Non lo so perché abbiate pensato che lui voglia davvero chiuderla nello specchio.
    Non è così.
    Questo è un post d’amore, ma di amore totale.
    Lo specchio riflette una vita intera, questo matrimonio segnato da tante cose, questa donna rigorosa e razionale che sotto le sue mani e gli sguardi si è trasformata in tutto ciò che esiste.
    E quest’uomo che immagino di intelligenza trasversale, quella che non cammina parallela alla realtà, ma la interseca. Sono così rari, poetici. Talvolta spaventosi.
    (OT: secondo me anche MarioB è così. Forse spaventoso no, però)
    Un tradimento, forse due, ma diluiti nel tempo. Cose che si dimenticano, poi tornano, poi vanno via di nuovo.
    La vecchiaia e l’ossessione della bellezza perduta.
    La paura che la bellezza non basti. La certezza, a tratti, che non sia più necessaria.
    La cura, la cura estrema..
    La perdita di sé. La fiducia. L’affidarsi ad altri e avere un po’ di paura nel fondo. Soprattutto se si è state così dure nel corso della vita.
    L’angoscia per il tempo che resta.
    Ci sono, in questo post e per certi versi, donne che ho amato.
    C’è l’eco lontanissima di un film stupendo sulla vita di Iris Murdoch, con Judi Dench.
    E altre due o trecento cosette che non sto qui a dettagliare.

    Torno a chiudermi nello specchio, va’.
    Almeno non do fastidio a nessuno, ché certi giorni ‘sto blog è un’arma non convenzionale.

    Shemale, scusami, ma la catena di sant’Antonio no, la mia religione non me lo consente.
    E ho anche l’umore sotto i piedi, come dimostra la mia latitanza da queste pagine.

  31. BellaLu Says:

    non so, Flou. Io a volte dentro lo specchio ci sto bene, alle volte no. Le volte che no prendo e esco, ma non dalla parte del vetro, che è fredda e tagliente, e fa un rumore spaventoso quando si rompe. Io mi sfilo dal nitrato d’argento, lo stappo senza sforzo, come cartavelina. L’argento mi si impiglia nei capelli, a fatica viene via, e allora dico in giro che la colpa è della Garnier, perchè io valgo, ma le sue tinte no. Dispiace solo per gli specchi, così rovinati non sono più buoni neanche per nascondersi…

  32. Flounder Says:

    è bello, Lu.
    mi fa venire in mente tante altre cose.
    perché in questi giorni non è che non scriva, anzi. è solo che non posto, non ci riesco.
    mi hanno fatto una specie di incantesimo, è terribile.
    se non mi rinnovano il contratto annuale di bloggheressa entro in sciopero.

  33. BellaLu Says:

    ue raga, che si fa? una raccolta di firme per il rinnovo a Flounder? sit-in, buy-out? Dicci cosa vuoi: tempo determinato, indeterminato, co.co.co? a borderò, con ritenuta? vino e risate davanti al fuoco?

  34. cf05103025 Says:

    Uno, o Floundercara,
    ogni tanto si deve fare ‘sta terapia di vacazione da post che ti ammorbano a volte il capo che poi uno si immagina e se non posto e se non posto e se non posto… cioè ti vien davvero la sindrome del post obbligatorio che uno pensa, a volte:
    e quelli là i miei amici che vengono da me nel mio caffè poi non trovano niente di nuovo e dicono cosa fa questa qua scrive più niente e uno dice allora echissenefrega, ecco.

    Cioè magari uno ha bisogno di concentrazione per scrivere per fare cose sue intime in cui si riconosce più profondamente e lavorarci sopra e correggere e faticarci a più strati, dico con solerzia e penetrazione e intimità con sè stesso e ricerca del Sè, guarda, ti dico proprio ricerca del Sè.

    Se non era per il mio amico Paulin che ha inventato i cartografi io un blog non me lo facevo neanche morto, io non ho quasi nessun tema da inaugurare,
    io faccio il parassita qua e là,
    o mia cara,
    ciau nèèè
    MarioB.

  35. Flounder Says:

    il Ministero forse mi accorda il rinnovo del contratto.
    ma non mi basta.
    voglio almeno un 4 + 4 e una casetta nelle Marche. ma non una qualsiasi.
    (e so’ pretese, lo so)

  36. brezzamarina Says:

    sto recuperando i post perduti quando non potevo entrare qui dentro durante le vacanze..ma sai che la agenesia degli incisivi inferiori ce l’ho pure io? (a dire il vero non sapevo nemmeno si chiamasse cosí)…

  37. brezzamarina Says:

    e comunque il racconto mi ha colpito molto..é cosí diverso dagli altri..é arte dell’immedesimazione portata ai massimi livelli..

  38. Flounder Says:

    brezza, questa storia dell’agenesia io l’ho letta in un libro molto bello dal quale ho imparato un sacco di cose, anche sul progetto Gaia. poi un giorno te lo mando zippato, perché non si trova.

    questo racconto si è scritto da solo, io non ho fatto nulla, nemmeno pensato alla minima idea. è stato un fatto di suggestione, mentre mi guardavo allo specchio il mio incisivo scheggiato e pensavo che dovrei rifarmelo. più altre cose.

  39. brezzamarina Says:

    il mio pure é scheggiato..e piccolo piccolo che se rido molto apertamente si vede il buchino..dovrei sistemarlo anch’io ma rimando sempre..

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