Per esempio oggi ho deciso che vi rileggete questo.
This entry was posted on febbraio 21, 2006 at 12:25 PM and is filed under Senza Categoria. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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febbraio 21, 2006 alle 12:47 PM |
(aderisci anche tu alla campagna: Ricicla il Verbo e riduci al minimo gli sprechi )
febbraio 21, 2006 alle 12:51 PM |
Direi piuttosto che mi pare tu stia scrivendo pagine nuove nel passato
febbraio 21, 2006 alle 12:58 PM |
ma questa l’hai scritta di getto o l’hai pensata?
(perché mi spalanca un labirinto nel cervello, questa frase)
febbraio 21, 2006 alle 1:22 PM |
Ea quando lui faceva il medico legale o, cosadiconoora, il medico forense o coroner
che arriva lì te,
la sbatte su tavolo di marmo botticino e caccia il bisturi
e si inforca meglio gli occhiali
e denuda il petto
e il ventre
e palpa
e tocca sottilmente
e lei sta zitta
e via
dicendo
febbraio 21, 2006 alle 1:27 PM |
sono in modalità [implosione del blog]
(e ognuno si assuma la sua parte di responsabilità , senza fare gli gnorri)
febbraio 21, 2006 alle 3:06 PM |
io mi assumo la parte mia.
Guardare al tempo in prospettiva diacronica, credo sia questo l’errore.
Il pezzo linkato l’ha scritto nel passato, o adesso, nel presente?
Forse l’ha scritto migliaia di volte.
Forse le cose accadono non in sequenza, ma parallelamente.
Ciò che conta sono le domande attorno a cui giriamo, in tondo.
E poi mi viene in mente quel personaggio di Borges che vuole scrivere il Don Quijote di Cervantes.
Non riscriverlo, non scriverne un altro.
Scrivere proprio il Don Quijote di Cervantes.
E lo fa, naturalmente, che la cosa è possibile.
Tutti, tutti non fanno altro che scrivere sempre il proprio Don Quijote
febbraio 21, 2006 alle 3:06 PM |
Questa cosa mi piace perché così mi posso leggere tutto quello che mi mancava. Scongelamento dei post. Però dopo arriveranno parole fresche?
febbraio 21, 2006 alle 3:12 PM |
effe, che Borges (o Dio, fa lo stesso) la benedica. è proprio questo. anche lei mi tocca il punto.
qui e altrove, nei vostri blog sono domande al capolinea, sono risposte, sono buone e cattive combinazioni delle due.
(anche io credo alla contemporaneità degli eventi, ma mi han detto di non dirlo. che possono venirci a prendere da un momento all’altro con un camice. che possiamo solo sostenerlo nei blog, per le storie di fantascienza e facendo finta che non sia vero)
parole nuove non so se è possibile.
sì, ho un nuovo episodio della categoria cubalibre, ho in mente il post della donna risolta.
ma ragazzi miei, qua si elude qualcosa.
(non so bene cosa, però sento che si elude. o si illude)
ora vado a combattere i miei personali mulini a vento pomeridiani, che son sempre gli stessi.
febbraio 21, 2006 alle 3:15 PM |
(vorrei poter dire qualcosa di molto epico, tipo: E adesso baciami, e rendimi immortale )
febbraio 21, 2006 alle 3:18 PM |
Ma in fondo, mi chiedo io, ha importanza?
Se anche finissimo a rivivere sempre lo stesso giorno – come Bill Murray in ricomincio da capo – non lo vivremmo ogni volta in modo impercettibilmente diverso?
E dunque, anche riscrivere o rileggere le stesse cose ci darà ogni volta un’impressione diversa, perché diversi siamo noi – ma anche uguali – mentre scriviamo/leggiamo.
(Ora ad esempio, chiudi la finestra dei commenti, poi riaprila e rileggi questo. Vedrai che non si capirà niente lo stesso, ma pian piano si farà strada una certa opinione… chista è scema!)
febbraio 21, 2006 alle 3:19 PM |
io, per colpa degli acufeni (spero si dica così) avrei capito
E adesso baciami, e rendimi il Montale
(che si sa, il libri in prestito non tornano mai indietro)
febbraio 21, 2006 alle 3:35 PM |
Anche a me era venuta in mente la marmotta di Cervantes.
febbraio 21, 2006 alle 3:52 PM |
mi sa che devo riscrivermi
ritrasformarmi in penna
o strumento
che si scrive ad/dentro
febbraio 21, 2006 alle 4:46 PM |
mi piace quello che scrivi e come lo scrivi
grazie
febbraio 21, 2006 alle 6:34 PM |
(la verità è che siete irriducibili)
febbraio 21, 2006 alle 6:35 PM |
No, no, se mi vuoi ridurre un po’ (la pancia, i fianchi, il peso… per la statura preferirei di no) per me, fai pure.
febbraio 21, 2006 alle 6:40 PM |
no, voglio dire, che in fondo un po’ di importanza ce l’ha.
nel senso che è vero il fatto di Bill Murray (io ho visto quello di Albanese, ma fa lo stesso), l’importante è che uno lo sappia e che non creda di scrivere ogni volta qualcosa di innovativo. come dice mario, che è saggio dentro, lui.
che qua siamo donne risolte, tzè.
(ormai questo della donna risolta è il tormentone di febbraio)
poi la marmotta di Cervantes. mica ho capito che è? che è Zu, che è?
(nun me lassa’ accussì)
e adesso baciatemi e rendetemi Montale (e anche quegli altri cinque o sei libri che vi ho prestato e dischi e soldi)
febbraio 21, 2006 alle 7:15 PM |
(per illuminarti un po’, in originale il titolo di “Ricomincio da capo” è “Il giorno della marmotta”. Il resto te lo dice Zu. E il film di Murray è moolto meglio – con tutto il rispetto per Albanese)
febbraio 21, 2006 alle 7:33 PM |
Il resto te lo dice Zu sembra l’annuncio di un rito iniziatico
febbraio 21, 2006 alle 8:48 PM |
Solo una sintesi, un po’ ellittica mi rendo conto, delle associazioni d’idee a delinquere di Effe e Riccio. Così il tentativo di Menard si fa paradigma di infinite riscritture, Finzioni risolvibili solo grazie all’amore, come ci dice Groundhog Day.
febbraio 21, 2006 alle 9:25 PM |
ti ringrazio.
senza quest’ultimo contributo non avrei capito davvero nulla.
invece, adesso…
febbraio 21, 2006 alle 9:50 PM |
Nel film citato, dal loop si esce grazie all’innamoramento. E (forse) nella vita solo l’amore può infrangere un circolo vizioso.
Quanto alla riscrittura, si tratta sicuramente di passi nel buio, direbbe Borges ammiccando.
febbraio 21, 2006 alle 10:01 PM |
finalmente ho capito.
(è che sono un po’ lenta, a volte. altre volte invece solo ignorante)
adesso ridammi montale e rendimi immortale.
febbraio 21, 2006 alle 11:47 PM |
mi sono riscritto un piede
n°44
febbraio 22, 2006 alle 12:09 am |
Letto… gradito di netto
febbraio 22, 2006 alle 10:32 am |
vogliamo essere arditi?
vogliamo ardire?
Non solo scriviamo tutta la vita la medesima storia, ma scriviamo TUTTi parti diverse di una stessa storia.
Le sue pagine, qui, sono collegate a quelle di MarioB, a quelle della Sibilla dello Stretto, e alle altre, e solo nell’insieme si conosce l’intera storia (questo, nella blogosfera, è particolarmente vero)
febbraio 22, 2006 alle 10:36 am |
e se invece fossimo scritti? (no, dico, fossimo tutti in qualche post di chissà chi, convinti d’essere Effe, Flounder, MarioB., Brioche e invece siamo post tutti linkati stretti, che mica lo sanno?)
febbraio 22, 2006 alle 10:42 am |
non uomini che scrivono post (e donne), ma post che scrivono uomini (e donne)
In un certo senso, è di certo così.
I nostri (nostri?) post ci scrivono e ci descrivono, altroché.
(e naturalmente dicono il falso)
febbraio 22, 2006 alle 10:45 am |
questa è la teoria di mia figlia, che secondo lei non esistiamo.
che siamo solo i personaggi di un libro di favole che ogni sera una mamma legge al suo bambino.
e poi, effe, saranno i suoi a dire il falso.
i miei dicono tutta la verità nient’altro che la verità lo giuro
febbraio 22, 2006 alle 11:03 am |
Non saprei dirti da dove arrivo, ho seguito le mollichine di pollicino, ma le ho anche mangiate, quindi non so la mia proveninza..
Cmq ora sono qui e hai due occhi in piu’ che leggono..(con gli occhiali fanno 4)
😀
febbraio 22, 2006 alle 12:43 PM |
e io per dispetto ne leggo un altro. Oh.
febbraio 22, 2006 alle 12:50 PM |
ahahaha, bella charm.
(sto facendo un fioretto, abbiate pazienza. e poi sto aspettando il Quaderno Cartografico Viaggiante, per cui occorre silenzio, distacco e purezza di cuore. e poi un sacco di altre cose)
febbraio 22, 2006 alle 12:56 PM |
(il comitato organizzatore sta scegliendo un post per domani)
febbraio 22, 2006 alle 1:05 PM |
però pure quelli del GS non erano male.. da riesumare.. ;O)
febbraio 22, 2006 alle 1:08 PM |
(di GS ce n’è uno, tutti gli altri son nessuno)
no, il GS morì di morte prematura.
non sta bene riesumarlo.
febbraio 22, 2006 alle 2:15 PM |
no, il referendum no, non mi dica che l’hanno turlupinata con quella cosa della, come si chiama, della democrazia
febbraio 22, 2006 alle 2:28 PM |
vale.
febbraio 22, 2006 alle 7:09 PM |
niente democrazia.
qui la sovrana assoluta del blog sono io.
i miei post sono octroyés
febbraio 22, 2006 alle 11:45 PM |
Modestamente non mi credo di esser MarioB., scusate,
infatti mi chiamo MarkTwain, o forse no, sono Alfredo, quello di amami Aldredo, o no,
tengo confusione mentale,
cioè, mia moglie mi ha detto che potevo chiamarmi ormai Scorfano Fetente, sic et simpliciter, ecco.
MarioScorf.