A voi questo fatto mo’ vi può sembrare una cosa da niente, ma non è così.
Perché in una famiglia napoletana la Vigilia senza la scarola, senza il baccalà lesso, fritto e a pizzella, senza l’insalata di rinforzo col cavolfiore, l’acciuga e i sottaceti non si può concepire. E’ un lutto nazionale.
E non sta bene un lutto alla Vigilia di Natale.
Ma tant’è, questo è l’andazzo di quest’anno: una famiglia tradizionalista improvvisamente presa da un’ondata di riformismo ingestibile.
La prima convocazione sulla riunione del chi cucina cosa è andata deserta: pareva che senza il baccalà nulla potesse avere più senso, che tanto valeva mangiarsi un tramezzino e andare a letto alle nove e mezza.
Telefono a mia madre, profonda sostenitrice del menu innovativo, e chiedo: embè? E che avete deciso? Io che devo preparare?
Mia madre tituba: tuo cugino è stato irremovibile, del resto è vegetariano, è capa tosta. Si è impuntato con la tradizione e vuole fare la pizza di scarole. Io preparo un tortino di carciofi. Poi tuo padre ha preso ‘na ‘nzìria e farà la parmigiana.
La parmigiana? E che ci azzecca la parmigiana, mamma?
E c’aggia fa’? Lo devo sparare?
Vabbè. E poi?
Silenzio.
E poi niente, quest’è.
Quindi quest’è tutta la cena?
Ma tu che vuoi, stanno tutti strani: prima fanno i tipi moderni e poi stanno nervosi.
Alle ore quindici, con piglio dittatoriale, convoco la seconda riunione con tutti gli addetti alle cucine. Arrivo con foglio e penna: allora, strutturiamo il menu e stabiliamo chi fa cosa. Oppure: stabiliamo chi fa cosa e poi strutturiamo il menu. Jamm’ bello.
Silenzio.
Ma si può sapere che è successo?
Insomma, pare che privati dell’opzione baccalà e affini, si so’ persi la scienza culinaria.
Ma non lo possiamo fare un poco di baccalà?, chiedo io, conciliante. Facciamo ‘sto baccalà e non ci pensiamo più.
Silenzio.
Interviene l’ala no-global, appoggiata dall’ala riformista e frange dell’ala catto-conservatrice, che spiegano: abbiamo pensato che dobbiamo combattere lo strapotere dei baccalaiuoli, non possono raddoppiare i prezzi così, impunemente, alla Vigilia. Abbiamo pensato che il baccalà ce lo mangiamo il sette gennaio e intanto facciamo una donazione a un villaggio in Kenia. E poi, considerando che alla fine nessuno se lo mangia, è meglio così.
E allora perché state con questa faccia appesa?
E come dobbiamo stare, contenti? Una tavola di Natale senza il baccalà?
Pare una famiglia di pazzi.
Vabbuò, pigliamo un’altra volta il foglio e spieghiamo le regole elementari di un menu: ci sta uno o più antipasti, un primo, un secondo e uno o più contorni. A seguire, pandoro, panettone, frutta e frutta secca.
E fin qua sono tutti d’accordo.
Dopo una lunga mediazione le pizze di scarole e carciofi passano nel file antipasti, la parmigiana viene riconvertita in involtini di melanzane, spuntano idee di contorni e centri di responsabilità esecutiva.
E l’insalata di rinforzo? Chiedo io.
Altro delitto di lesa maestà.
L’ala tradizionalista dissimula a fatica le lacrime: hanno detto di no, quelli là. Indicando i dissidenti. Che nessuno la vuole, gira di casa in casa per tre giorni, e poi si butta.
Resta il grande interrogativo del primo.
Vabbè, poiché si cena a casa mia, me ne occupo io e vi faccio una sorpresa, dico io.
Ci ho pensato tutta la sera, poi mi sono inventata una cosa. Una cosa che se viene bene riconcilia riformisti e tradizionalisti, e se viene male scatenerà una faida familiare: il cannellone ripieno di ricotta e baccalà con vellutata di cavolfiore, spolveratina di bottarga e crema fredda di cavolfiore servita a parte.
Una tradizione un po’ fusion, ecco.
Che Dio ce la mandi buona.
dicembre 23, 2007 alle 6:27 PM |
Mi sembri pronta per la segreteria generale dell’ONU.
dicembre 23, 2007 alle 6:29 PM |
tu non stai scherzando, vero?
hai colto la profonda gravità del problema?
dicembre 23, 2007 alle 7:18 PM |
Buon Natale, Flo.(ma non potresti eliminare quel software che si vuole sempre scaricare quando entro nel tuo blog?)
dicembre 23, 2007 alle 7:37 PM |
mammamia Flò conservamene un poco, ma che dici fredda sarà ancora buona? altrimenti la passiamo nel microonde
a proposito dell’insalata di rinforzo io ho fatto una variante ci metto anche delle ulive bianche, snocciolate, col peperoncino, che vende il mio salumiere
dicembre 23, 2007 alle 7:45 PM |
gira che ti rigira alla tradizione si ritorna:
cappelletti alla ricotta e squaquerone in brodo di carne, lessi misti con lingua, salsa verde, mayonnaiese e mostarda di frutta; pandoro, ricciarelli di mandorle, bustringo della Franca, spumante italiano millesimato, caffé e limoncello.
ettòmbola!
:)))
voi con quei fritti siete tremendi, io mangio un quinto di quello che vedo se no mi muoio! :))
dicembre 23, 2007 alle 11:49 PM |
qui niente fritti, quest’anno.
la Lega Anticolesterolo ci ha scelto come famiglia campione per uno studio ematico post-feste. non possiamo fare brutte figure davanti al Paese.
gipo, ma non ho alcun software.
lo giuro.
dicembre 23, 2007 alle 11:51 PM |
(dido, devo prima verificare l’esperimento, poi ne parliamo)
dicembre 24, 2007 alle 12:16 am |
ma scusa.
e se uno comprasse il baccalà un mesetto prima?
(non credo che si sciupi. ma forse sbaglio)
lisa
(eppoi il baccalà è amico tuo, quindi saprai come prenderlo – dico)
dicembre 24, 2007 alle 9:34 am |
Ciao
stavo commentando da te ma un cliente, ebbene si anche oggi, mi ha interrotto … 😦
io e mia sorella, milanesi ma emigranti di ritorno, stasera tenteremo di riacciuffare come ogni anno i ricordi per preparar la cena … quindi il baccala’ pur costosissimo e’ per noi indispensabile!
Auguri anche a te. Un abbraccio.
dicembre 24, 2007 alle 9:58 am |
oddio, lisa.
ma te la immagini la scena di vivere un mese con questo cadavere salato e maleodorante in casa?
(il baccalà è amico mio? ma è una metafora? fai una buona azione: adotta un baccalà . no, no, grazie, abbiamo già dato, non insista, la prego. preferisco un caimano.)
vento, sincronizzatissime, stamattina.
(anche a livello di telefono)
dicembre 24, 2007 alle 11:23 am |
(“amico tuo” essendo tu sogliola, intendevo)
lisa
dicembre 24, 2007 alle 11:28 am |
il menù romano è stato sconfitto da quello franco-piemontese, ma io le frittelle le preparo lo stesso e me le mangio in segreto con i figli 😉
augurissimi;-)))
alessandra
dicembre 24, 2007 alle 11:29 am |
ahhhhhhh.
embè, sono i rischi professionali 😀
dicembre 24, 2007 alle 11:31 am |
(qua stanno succedendo cose di pazzi: cambi improvvisi di location, ospiti a sorpresa recanti incenso, birra e baccalà , trasbordi di materie prime da una casa all’altra)
dicembre 24, 2007 alle 11:37 am |
Dami magna dolce. Dami o deto. Dami bicoto. Damilo. Ufa. O fame. Vojo magna caamele. Dami una. No quato. Dami tute.
dicembre 24, 2007 alle 11:43 am |
io al massimo qua ti posso dare un canelone.
‘o vuo’?
dicembre 24, 2007 alle 12:17 PM |
tanti e tanti auguri flounder.
a te, a tutto e tutti, alle tue “cose” che scrivi, qui.
remo bassini
dicembre 24, 2007 alle 12:38 PM |
Buone Feste !!
.:.
dicembre 24, 2007 alle 12:49 PM |
Naaaaa canelone naaaaaaaa..
dicembre 24, 2007 alle 1:07 PM |
4 salti in padella?
dicembre 24, 2007 alle 1:52 PM |
Ho riso, grazie 🙂
(bello il blog, belle le cose che scrivi)
dicembre 24, 2007 alle 2:16 PM |
Fiiiiiiiii.
dicembre 24, 2007 alle 2:44 PM |
Passi pure per la mancanza del baccalà in veste tradizionale, ma lâinsalata di rinforzo no, a quella non posso derogare; se no tanto vale farselo in Polinesia il cenone!
dicembre 24, 2007 alle 4:18 PM |
Ciao, sarà un Natale splendido in casa Flounder, ne sono certo. Ho avuto l’occasione di mangiare di recente un tortino di scarola su crema di burrata con alici marinate preparato da Cannavacciuolo, era una cosa mistica. Un abbraccio e buon Natale.
dicembre 24, 2007 alle 5:12 PM |
Auguri cara ^_^
dicembre 24, 2007 alle 7:22 PM |
buon natale signurina flunderr, con tanto ammore e serenità …
dicembre 24, 2007 alle 11:08 PM |
Buon Natale 🙂
dicembre 24, 2007 alle 11:25 PM |
Tante buone pietanze
che riempiano le stanze gli ingressi le camere, anche i cessi,
gli stambugi i bugigattoli le cantine
di arrosti lasagne e ciambelline,
di agnolotti e pesci fritti
siano imbottiti i soffitti,
per le tavole torte canditi e frutte belle,
nei cassetti ravioli involtini e salamelle,
per ogni cantone dieci bottiglie di vin buono:
quest’è il mio dono!
Auguri da Pantagruel
dicembre 26, 2007 alle 12:22 am |
avrei bisogno, a questo punto, di una spiegazione sulla tipologia e il valore gastronomico-alimentare e tradizionale dell’insalata di rinforzo.
che è???
noi tutt’al più s’usa una misticanza di vari foglie verdi, una valerianella o una belga, tiè
che c’entra ‘sto rinforzo??
:)))
dicembre 26, 2007 alle 12:51 am |
pispa, il fatto dell’insalata di rinforzo è controverso assai.
un’idea è che essendo la cena a base di cose leggere, vada per l’appunto rinforzata.
la seconda è che servendola per antipasto, la base di aceto dovrebbe fungere da aperitivo e rinforzare l’aperitivo.
la terza – l’ho appena appresa – è che proprio perché gira tre giorni per casa, viene via via rinforzata con eventuali ulteriori avanzi.
ciò detto, alkaseltzer per tutti!
(offro io)
dicembre 26, 2007 alle 11:05 am |
Clicca sui palloncini e…
viaaaaaaaaaaaaa… Manuela
dicembre 27, 2007 alle 9:01 am |
Io il baccalà l’ho sempre fuggito come la peste, poi me ne sono abbuffata a Lisbona. Sarà il piacere della trasgressione quando una sta all’Estero… L’insalata di rinforzo ha sempre girato per casa, di giorno in giorno; per questo c’ha le coscettine muscolose muscolose; va annanz’ e areta e niscuno s”a magna. A casa mia nada, ma nella tromba delle scale un aroma di cavolo… Cose ‘a svenì!
dicembre 27, 2007 alle 10:54 am |
Senza pretese.
Felice natale Flo.
dicembre 28, 2007 alle 2:08 am |
Dove ti sei nascosta?
CP
dicembre 28, 2007 alle 3:10 PM |
auguri a parte ( che tanto natale è passato) è sempre un piacere leggerti… ci scappa un sorriso anche con le giornate più nere 🙂
auguri x poi
Cec
dicembre 29, 2007 alle 4:31 PM |
auguri a te, cecilia.
e a tutti, again.
dicembre 31, 2007 alle 4:25 PM |
Sei un fenomeno con l’insalata di rinforzo. Certo è che se stà sempre a magnà …e che a Bari non è che sia tanto diverso…nooooo!
Dov’è il mio personal trainerrrrrrrrrrr?