Cose di tutti i giorni

Allora siamo state una mezz’oretta in libreria, io e mia figlia. Lei seduta per terra a sfogliare i libricini, e viene sempre una commessa nuova, l’ultima arrivata e le dice: bimba, qui i libri non si possono toccare.

Lei sgrana tanto d’occhi, e gli altri commessi e la proprietaria intervengono: lei sì, lei può.

Che la figlia mia è una che se va nei  supermercati è capace di rimettere a posto tutti gli sciampi, le scatolette e le cose messe in disordine dagli altri, è delicata, non rompe nulla.

Così che mentre lei sfogliava i libricini io ho dato uno sguardo a tutta quella manualistica che non comprerò mai, ma mi diverte leggere a scrocco. Che so, “Le ragazze cattive vanno in paradiso, le buone al ministero”, o certi altri titoli, tipo “Come farsi sposare da un miliardario ed essere comunque infelice ma non darlo a vedere”, “Stronze in ventiquattr’ore, sei minuti e trentuno secondi”, “Ascolta la tua voce interiore e poi mandali tutti affanculo”, “Lo zen e l’arte del concubinaggio”. Cose così, insomma. Pratiche e utili.

Poi siamo uscite e abbiamo recuperato la nonna. Cioè mia madre, che nel frattempo si era abboccata col farmacista. In senso buono, ovviamente. Facevano l’esegetica del bugiardino di un farmaco. Lei cercava di applicare il principio di non-contraddizione agli effetti collaterali, lui cercava di tenerle testa contrapponendo un tentativo di unità di luogo, tempo e azione relativamente alla posologia, ma aveva la faccia di uno che pensava: signo’, ma che vulite ‘a me?

Vabbè. Proseguiamo la passeggiata e incontriamo una tipa che non vedevamo da molti anni, con tanto di passeggino e nipote minuscolo.

E smuck smuack come state che dite che fate vostro marito come sta questa è la figlia vostra gesù e questa è la nipotina comm’è bella e quanti anni?

E lì la signora ha aperto il rituale: signora, ma tenete solo questa qua?

Sì.

E ci vuole un fratellino.

Sì, lo farò.

Ma lo dovete fare subito, che la bambina se no resta sola.

Va bene, lo farò quanto prima.

Ma fatene due.

Sì, lo assicuro.

No perché se non lo fate adesso, poi ve ne pentite.

E allora ho perso la pazienza. Ma sempre calma calma. Solo che credo di essere stata davvero troppo dura, perché alla signora sono venute le lacrime agli occhi e mi mostrava il braccio: signora, perdonatemi, mi è venuta la pelle d’oca.

E lì avrebbe inaugurato un secondo repertorio, fatto di mi dispiace e non credevo e scusatemi, ma io sono stata più lesta e le ho mostrato il braccio mio. Signora, pure a me mi viene la pelle d’oca, non vi pigliate collera.

Al ritorno mia madre ha detto: ma come puoi essere così?

Così come?

Così antipatica.

Antipatica? Alla prossima racconto direttamente che mi hanno tolto l’utero, la faccio vergognare fino alla cima dei capelli.

La mia bisnonna faceva la fornaia.

Quando entrava qualcuno che le era antipatico e chiedeva del pane, lei rispondeva: non ce n’è.

Ma come, il negozio è pieno.

Sì, ma per voi non ce n’è. Non ce n’è.

Che la genetica non è un’opinione, no.

44 Risposte to “Cose di tutti i giorni”

  1. cybbolo Says:

    se ti capitasse di trovare “Come fare arrapare animalescamente le signore in dieci lezioni” me lo segnali, per piacere?…;-)))

  2. barbara68 Says:

    però, che titoli interessanti, vado a comprare i primi due o forse tutti, non c’era che so “La domina e l’arte di intrattenere una scuderia?”… comunque qual’era la libreria? ché quando sono da quelle parte vado a sfogliare a terra i libri per bambini e poi voglio vedere se mi dicono qualcosa… 😉

  3. riccionascosto Says:

    Ma pensa un po’, a mia nonna invece il fruttivendolo diceva “non ce n’è” quando la frutta non era abbastanza buona per lei.

  4. Zu Says:

    Comunque Lo zen e l’arte di scopare esiste veramente. Lo scrisse Jacopo Fo ed è abbastanza divertente, fors’anche istruttivo (in quanto non prescrittivo).

  5. anonimo Says:

    senti, hai fatto bene.

    (come le odio, come le oodio queste dispensatrici di consigli non chiesti!)

    lisa

  6. Flounder Says:

    cyb,
    purtroppo non c’era. ma ho trovato: “Come far arrapare signorilmente gli animali: piccolo corso di galateo in dieci lezioni”. può andare?

    barbara,
    la libreria era una Guida, il mondadori de noantri. il libro del caso: “Il metodo montessoriano e la posizione del loto: studi comparati”

    riccio,
    e qui a conferma della genetica tiro invece in ballo mia nonna, che quando da bambina mi portava a spasso e incontrava qualcuno con domande inopportune, aveva la risposta pronta (madre di due figlie femmine, all’epoca una era mia madre, con noi due, e l’altra la sorella, non sposata ancora)
    dialogo:
    signora, come state?
    bene?
    e le figlie vostre?
    bene
    sposate?
    sì, tutte e due.
    e hanno figli?
    sì, un maschietto e una femminuccia una, una femminuccia e un maschietto l’altra.
    e questo era il tenore della conversazione, senza alcuno spiraglio per l’intromissione.
    poiché era una donna sufficientemente moderna, oggi sono certa che direbbe: sì, sposate, tutte e due, un nipotino maschio, una nipotina femmina e uno gay. per non scontentare nessuno.

    zu,
    lo conosco quel libro. non mi piace proprio, non mi piace jacopo fo, penso che sia un deficiente che si bea del nome d’arte.
    comunque l’opera è stata trasposta su internet, diversi anni fa, e si trova qui.
    [e se pensate che ci sia qualcosa da imparare, dopo averla letta, vi disconosco da questo blog 😀 ]

  7. Flounder Says:

    lisa,
    ieri ero in modalità [colpirne uno per educarne cento]
    potrei scrivere un saggio su questo fatto che uno accumula, accumula e poi un giorno un poverino, una malcapitata di turno, paga per tutti.
    il titolo sarebbe: “Mogli e buoi non sono fatti tuoi”

  8. Flounder Says:

    che poi c’è una cosa che ho verificato spesso sul campo: quanto più un estraneo viola un limite con domande intime e suggerimenti che farebbe meglio a tacere, e ne riceve risposte pacate e analogamente intime, tanto più ne resta sconvolto.

    una volta c’erano quei bei libri di galateo che ti spiegavano che con gli estranei e a tavola non si parla di soldi, di malattie, di sesso e nemmeno di religione. ma perché non si leggono più?

  9. anonimo Says:

    perché poi non è che uno ti fa una domanda e vuol sentire la risposta. si apetta solo che tu gli dia ragione, a prescindere, o che tu lo prenda un minimo in considerazione.

    una volta ho visto in televisione una cosa buffa a questo riguardo.
    veniva simulato un sondaggio in strada, con tanto di telecamera, microfono e intervistatore.
    veniva fatta una domanda, del tipo “secondo lei quest’estate farà caldo?”; il malcapitato rispondeva tutto emozionato, stordito per i cinque minuti di celebrità: e poi, quando l’intervistatore riprendeva possesso del microfono, riassumeva la risposta in modo contrario a come era stata data, chiedendo poi conferma all’intervistato. che annuiva ogni volta.

    del tipo:
    – secondo lei, si può dire che negli ultimi anni ci sia stato un aumento delle temperatura in estate?
    – beh… mh… direi di sì.
    – quindi, secondo lei, la temperatura più o meno è sempre rimasta costante.
    – … sì. [sorriso ebete]

    (ma quanto siamo stupidi, a volte?)

    lisa

  10. Flounder Says:

    sì, ma adesso usciamo dai luoghi comuni e diciamoci la verità, senza timori: sarà un’estate sopra le medie stagionali, con temperature che non si riscontravano dal 1943 e piovaschi sparsi dopo ferragosto che le povere famiglie fanno tanti sacrifici per affittarsi una casarella per le vacanze e poi si intossicano e l’associazione degli albergatori dice che abbiamo raggiunto i minimi storici dal 1964 e al sole bisogna andarci preparati che poi viene il melanoma e le protezioni sono tutta una truffa delle case cosmetiche?

  11. Effe Says:

    sì, sì, questa del pane devo averla già sentita. Aveva a che fare anche con le brioches, mi pare.
    Vostra nonna si chiamava per caso Reginella?

  12. Zu Says:

    No, Effe, quella mangiava pane e ciliegie (aveva appreso la ricetta da un libro di Jacopo Fo).

  13. giorgioflavio Says:

    Preciso la referenza di Zu: Jacopo Fo, “Come campare di pane, ciliegie e baci senza ritrovarsi cornuti e mazziati”, Alcatraz edizioni

  14. maurogasparini Says:

    alla stessa domanda io rispondo: ne ho cinque.

    allora l’altro dice: ossignore e come fai a mantenerne cinque?

    e io: infatti non ce la faccio

    e l’altro: e allora?

    e io: li ho dati via

    funziona

  15. melpunk66 Says:

    in caso di domande e insistenze del genere bisognerebbe assecondare l’interlocutrice insistente dicendo qualcosa come: non si preoccupi signora, ora provvedo subito, stia tranquilla, e poi ci si accoppia lì con qualcuno. e se qualcuno protesta si potrà sempre dire ch se il figlio non lo si fa subito poi ci si pente

  16. Flounder Says:

    è che adesso se ve lo dico, voi pensate che qui si faccia del mito, della leggenda, ma ieri in questa famiglia si preparava una marmellata di cerase e amarene.

    dice che sono afrodisiache e servono a favorire la fertilità 😀

    uh, mel, un atteggiamento didattico improntato ai medesimi principi io l’ho adottato per l’educazione tardiva dei miei genitori, nel corso degli ultimi dieci anni.
    i risultati sono stati sorprendenti.
    a domande inopportune si forniscono risposte chiare, lampanti, dettagliatissime e parimenti inopportune, sorridendo q.b.
    adesso sono esperti di traffico e condizioni meteorologiche. li ho addomesticati.

  17. anonimo Says:

    😀
    e tu una creatura ce l’hai… io inizio ad evitare anche gli amici, onde evitare una strage!
    😀

  18. anonimo Says:

    opppps sono sloggata
    Modesta

  19. Flounder Says:

    shhh, non complicarti la vita, non crearti inutili preoccupazioni, figlia mia. non disperare.
    io mo’ ti mando un barattolo di confettura di ciliegie, quella fa miracoli.

  20. ziagio Says:

    Sempre meglio antipatiche che ipocrite.
    Io, che al momento giro con un bel pancione appiccicato davanti, attiro tutti i commenti più idioti e fuoriluogo mai pronunciati da labbra umane. Un giorno qualcuno mi dovrà spiegare perchè si può stare ore a parlare della pancia di una donna incinta senza sentirsi minimamente inopportuni….
    Adesso, a chi mi guarda sgranando gli occhi e dice: “Ma daiii, sei incinta!!”
    Io rispondo: “No, sono ingrassata e ora mi piaccio di più”.
    Non sai come apprezzo quei quindici secondi di gelido silenzio…

  21. Petarda Says:

    ecco, invece “lo zen e l’arte di grattugiare le carote” non esiste, e sì che sarebbe utilone.
    comunque con tua nonna mi ci identifico, ancora adesso con quelli che mi stanno antipatici non ci gioco, io.

  22. Flounder Says:

    e senti, ziagio, io mo’ non mi ricordo. ma questa è la prima, vero?
    e allora ne devi fare subito, subitissimo un’altra.
    e se invece è la seconda, ci vuole il maschietto, mo’.
    come?
    già ce l’hai il maschietto?
    e allora meglio un’altra femminuccia, che poi te trovi, te le trovi le figlie femmine. soprattutto a una certa età.
    perché ce l’hai una certa età, vero?
    e vabbè, se ancora non ce l’hai, ce l’avrai tra poco: il tempo passa che nemmeno immagini.
    ma stai mangiando per due?
    e se è la prima ti hanno detto che il parto sarà dolorosissimo e soffrirai e maledirai?
    pero so’ soddisfazioni.

    (alle spalle: hai visto la ziagio, ultimamente? mammamia, così ingrassata che sembrava incinta. qualcuno dovrebbe dirglielo di mettersi a dieta)

    e va ben, ziagiò, basta con le scemenze.
    auguri. pure per il compleanno 🙂

    petarda,
    però nel settore hobby troviamo: “Giardinaggio dell’anima: diciotto consigli per trasformare la meschinità in un bonsai e vederlo crescere rigoglioso”

  23. Petarda Says:

    di individui veramente meschini ne ho conosciuti solo due. per loro non so provare nemmeno un briciolo di compassione. storie di lavoro, e non d’amore, che quelli che ho amato alla fine li riamo sempre.
    esistesse un manuale per far crescere rigogliose le palle bonsai, allora forse.

  24. blulu Says:

    non solo mi sbiello a leggere il post..poi ci scrivi dei commenti così…:)))
    e bada a non rifilarmi la tiritera del secondogenito:))))
    t’abbraccioforte
    ps..l’altra sera ho incontrato per caso quello che nn vedevi da anni …..è davvero troppotroppo simpatico

  25. Flounder Says:

    senti, Petarda, quello non c’era.
    ma allo scaffale autocoscienza c’era questo “Testi così e testi colì: piccolo manuale di scrittura creativa per accrescere e rafforzare le vostre competenze”
    (secondo me potrebbe pure funzionare, devo vedere la parte degli esercizi)

    blulu,
    ti risparmio.
    (anche se un’ altra la potresti pure fare. che tieni da fa’ stasera?)
    io lo rivedo la settimana prossima, l’amico fritz, viene qui a presentare il suo libro, “Manifesto del Comunismo Dandy”, di cui testé vi riporto un estratto poetico assai:

    Articolo 10:preghiera del comunista dandy
    Che gli occhi dell’amata sieno come socchiusi e lunga giunga la carezza

    Che l’ubriacone all’angolo con banana per telefono trovi finalmente una linea libera
    Che le prime luci dell’alba non divengano subito sera ma cominciamento e slancio
    Che di tutte le tristezze- della ruvida, insolente, macchinosa, e pigra, maliziosa, inetta E caduca meschina scorticosa e magra cadaverica introietta- la più nobile dimori
    Che la lacrima versata si trasformi in latte e i fianchi in seni trasparenti

    Che la nobile visione sia come pane quotidiano per i non vedenti
    Che di tutte le fatture la più bella non trasformi in plebe – i conti.
    Che non si chieda più d’amare e smettere subito dopo, subito prima

    Che sensi al senso facciano ricorso ed all’amore non vi sia più pace
    Che Guevara
    Che l’invito a bere non diventi debito e l’invito a fare un ordine- comanda
    Che l’infanzia accordi accorati ricordi e si rinnovi per stupore e meraviglia
    Che non si perpetui l’odio occidentale di genitori e figli
    Che il lunedi’ abbia il sapore del mercoledi’ e il sabato basta che rimanga sabato.
    Che non ci sia più la domenica (che non è la tata di Livia)
    Che ad aprire gli occhi non ci spinga una qualche verità ma la voglia di vederla
    Che i santi creditori non smettano di credere
    Che i santi debitori smettano, un giorno, di chiedere
    Che ai santi debitori gli si dia e basta senza bisogno di chiedere
    Che fare?
    Che
    C
    c

    Francesco Forlani

  26. blulu Says:

    fortissimo, mi piace!!!
    me la incollo da qualche parte…

    eeeheeee…..stasera purtroppo non c’è la luna giusta;)

  27. VotoVacuo Says:

    pensa che qui alle fiere di paese ci son sempre dei piccoli puzzolenti ragazzini che fanno tante torte e poi fan di tutte per venderti una fetta a peso d’oro. allora io appena li vedo che si avvicinano che ti vogliono commuovere con una fetta di torta di pane in mano, io me ne esco sempre No guarda no posso son diabetico. belli vederli dopo tutti rossi a dire Oh mi scusi non volevo mi scusi mi scusi. Ecco ti scuso ma fuori dai maroni peste, subito!

  28. pispa Says:

    io dico, mangiamolo crudo a questo punto! :))

  29. Modesta Says:

    a questo punto aspetto la marmellata! Ma poi rimango incinta?
    😀

  30. anonimo Says:

    Ma come si fa a perdere la pazienza con calma? Sarà anche per questo che non capisco le donne?

    Ossequi,

    A.

  31. arduous Says:

    signurì, ma voi me lo volete dire che siete ‘nzurata? ma vi rendete conto che mi potevo trovare a vostro marito sotto al bloggo mio che mi faceva uno di quei paliatoni che uno non si scorda più?
    e chi se lo può permettere un paliatone di questi tempi? ma voi lo sapete che sono caggionevole di salute? ‘uardate uardate… signurì, ma la vostra amica angirocc è bella come voi? verrebbe ad essere sulagna? vi dispiacerebbe se i sposto la tenzione addosso a essa?

    signurì che poi vi ci volevo dire che se mi dovete mandare a pollena trocchia fatelo piano piano pe’ favore che tanto io sembro scemo epperò a volte quacche cosa la capisco… buona serata e non ci penzate a chi vi fa pigliare collera se vi fanno pigliare collera…

  32. Flounder Says:

    VotoVacuo,
    ma coi bambini no, ecchediamine. un poco di rispetto, che poi ci vengono i traumi.

    pispa,
    crudo e pure al dente.
    (un poco di wasabi ci azzecca sempre, si dovessero credere qualche cosa di brutto, gli esimi lettori qua dentro)

    modesta,
    forse nel lungo periodo sì. al momento ci puoi fare una crostata orgasmica

    A.,
    è facile. si abbassa un poco poco il tono della voce, si rallenta la parlata, si mettono le mani in tasca per non gesticolare, si irrigidisce un poco la mascella e con la bocca si sorride. poi te lo faccio vedere 🙂

    ardous,
    ma secondo voi se io ero ‘nzurata vi facevo dire tutte ‘ste scemità int’o bloggo mio?
    è che voi non conoscete a quello scrittore là, quello argentino, quello che ha scritto: una o tène ‘o blogg o se ‘nzura.
    e mo’ jatevenne a pollena trocchia, andate.

  33. RobertoTossani Says:

    Ma se mi trasferisco a Napoli (che c’è il mar Caspio, no?) mi insegni a parlare il dialetto?
    Ma è mai possibile che si debbano tutti fare gli affari degli altri e che io non riesca mai a farmi gli affari loro e alla fine se non ti fai gli affari loro questi ti snocciolano tutti i loro affari e quello che sta sotto il mio affare diventa due pacchi così (che la trasmissione televisiva inerente alludesse a questo? non ci avevo mai pensato) che degli affari loro non me ne frega niente?
    Ma se io scrivo una Zandeguida (che dovrei scriverla) su come fare un sacco di soldi o come perdere i pochi che si hanno, tu poi la sfogli?

  34. Effe Says:

    ma che bello, questo Francesco Forlani.
    Epperò, a presentare il libro va a Roma, va a Napoli, e a Torino invece no?
    (lo chiedo perché sarete voi, m’immagino, il suo agente, nevvero, con sede legale in quel di Pollena Trocchia)

  35. Flounder Says:

    ma manco a Napoli, a Santa Maria Capua Vetere.
    (che si sa, il comunismo dandy deve partire dalla base, dalla provincia della provincia)

    robe’,
    tu sì tropp’ bello, a Napoli ti rubano.
    ma facciamo che la Zandeguida la scriviamo insieme, la facciamo sfogliare agli altri e noi ci facciamo un sacco di soldi?

  36. RobertoTossani Says:

    Per la guida a quattro mani, mi va benissimo.
    Per il fatto che tu sì tropp’ bello, quando finisco di ridere e di mandarti a quel paese (sul Bosforo? o sul Mar Rosso?), magari riesco a farti una pernacchia.

  37. Flounder Says:

    al Bosforo, al Bosforo!

  38. blulu Says:

    ma no Effe, pure a Torino viene, tant’è che l’ho incontrato……

  39. anonimo Says:

    Una volta ho comprato un libro che si intitolava: “Alchimia: appunti per una semiologia del sacro”, o qualcosa del genere…
    Adoro i titoli, non credo che nel libro ci fosse molto più del titolo..
    E veniamo ai consiglieri..aderire sempre con entusiasmo.. “che brutta pelle che hai, dovresti passarci l’acido muriatico..” Risposta..”davvero funziona? dammi l’indirizzo di un negozio che ne venda di buono..”.
    Si guadagna tempo e non si scontenta nessuno.
    Quelli che servono veramente utili , tipo “Come togliere le macchie di inchiostro senza buttare il vestito” non si trovano mai, né in libreria nè tra i consigliatori. Ormai è tutto o esoterico o orientato al potere-consumo. Tant’è.

    Stratagemma

  40. Flounder Says:

    io non so dare consigli.
    solo ordini 😀

  41. broono Says:

    Di ritorno dal viaggio mi permetto di aggiungere il mio solito prezioso contributo al dibattito “meglio non fare domande soprattutto in panetteria”, contributo che vuole dimostrare come la contemporanea presenza nel post dei temi “riproduzione” e “pane” sia tutt’altro che una forzatura e che anzi, al contrario, su tale associazione esiste anche notissima colt(issim)a filmografia.

    Nell’ordine:

  42. broono Says:

    Si, ho capito, ché se no fate troppa fatica.

    Rieccoli:

    uno

    due

    tre

  43. IceKent Says:

    le osservazioni inopportune portano inevitabilmente ad opportuni sarcasmi.
    mi ha colpito il fatto che in libreria non si possano toccare i libri…triste, molto triste

  44. Flounder Says:

    oddio oddio oddio, quanto mi fa tristezza vedere la signora Pina così giovane e rivederla oggi come moglie di nonno Libero.

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