Volevo parlare d’amore, oggi. Scrivere una serie di riflessioni, di piccoli morsi dovunque.
Ma il server era fuori uso e mi è sembrata una bella metafora: come si fa a scrivere d’amore con un server che non collabora, ditemi, eh?
C’è sempre da qualche parte e in qualche modo un server in panne.
Una cosa che si aggiusta e una che se ne rompe, una fatta così e una colì. Ogni cosa e il suo contrario.
Sono abbastanza stanca, lo confesso.
Come se ogni pensiero e ogni azione si interrompessero per via di un server insubordinato, che all’improvviso decide autonomamente di rimettersi a funzionare.
Io per esempio al pc ho il salvataggio automatico dei documenti ogni tre minuti. L’ho impostato così perché mi perdevo sempre le cose e ogni volta mi toccava ricominciare daccapo.
Ma mica posso mettere un salvataggio automatico anche alla mia vita, non lo so se si può fare.
E’ solo che in certi giorni vorrei dire: occhei, sono qui, è un punto certo, incancellabile. Da qui in avanti possiamo solo progredire, migliorare.
Invece devo fare i conti con i server in panne.
aprile 28, 2006 alle 5:48 PM |
Il server in panne non ti può fare migliorare, ma almeno non torni indietro.
Prima o poi si mette a funzionare, basta un poco di pazienza.
Il guaio vero è un server fuso, e senza back-up.
(I punti fermi, poi, ci sono. E’ che magari gli accapo tardano ad arrivare…)
aprile 28, 2006 alle 6:28 PM |
Bisognerebbe avere un coso elettronico o manuale chesoio che ti fa pure i salvataggi d’amore tipo boa o salvagente che sei magari in lite vuoi crisi perpetua con consorte o amico o moglie o marito o fidanzata o amante, cheso io,
e quello zang:
il coso fa salvataggio amore,
cioè ti ci fa ricordare belle frasi tempi passati calorosi brucianti palpitanti di sesso etc. batticuori amor amor portami tante rose le stringerò sul cuor come stringessi te o anche altro bel regalino tipo trenta tralvogenti commerci carnali di quelli superbellissimi con coccole sempiterne etc. carezze a non finire sbaciazzoni di ogni tipo, etc.
Tipo salvataggio amor,
ecco.
Mario
aprile 28, 2006 alle 7:04 PM |
se dico solo: “idem” , è troppo avaro,troppo comodo?
va be’ allora magari il resto te lo dico altrove, o un’altra volta. Ripasso diciamo.
Ché mi sento un po’ sbiellata, oggi.
aprile 28, 2006 alle 7:09 PM |
[comunque sai che quella cosa delle sinergie tra i blog di cui ricordo si fosse parlato anche qui, è proprio vera? A volte ci deve proprio essere qualcosa di…pollinoso… che circola nella rete. Perché avevo scritto un post che avrei voluto pubblicare oggi, e invece facendo un giro ne ho trovati non uno, bensì due -non il tuo- che erano quasi uguali. Il mio l’ho lasciato in memoria, per ora, mi sembrava se non un plagio, almeno superfluo]
aprile 28, 2006 alle 8:14 PM |
Cara sogliola, sei fortunata a sentirti “un punto certo e incancellabile”: io non sono certa di nulla, nemmeno di esistere al di fuori di questa carne e di queste ossa, del sangue che scorre nelle mie vene e dei pensieri che mi traboccano dalla testa. Quanto all’essere “incancellabile”… capirai… basterebbe un piccolo gesto, un colpo di spugna sulla lavagna della vita e io non sarei neanche un ricordo…
aprile 28, 2006 alle 9:40 PM |
Serve la panna. Contro un server in panne serve la panna. Ti compri un gelato enorme, ci anneghi la faccia ed ecco che giù dalla testa ti scivolano giù fin nella bocca i pensieri d’amore, come le gocce di cioccolato nella crema pasticciera. “Per ogni giù c’è sempre un su…”, cantava un delizioso Merlino. Notte di panna che serva a far dolci boccacce ai server che non servono.
aprile 28, 2006 alle 10:13 PM |
Parafrasando il Principe: Il server serve… eccome!
aprile 28, 2006 alle 11:26 PM |
zaritmac, io l’ho detto subito che tutti quegli anacardi mi avrebbero fatto male. me lo sentivo.
ho uno spleen da frutta secca.
voglio il coso elettronico o manuale che dice mario.
voglio un sacco di cose stasera, che se le elenco tutte il signor Splinder mi dice che devo pagare almeno 12 euri al mese per lo spazio occupato.
adesso mi rapisco e chiedo un riscatto.
aprile 28, 2006 alle 11:52 PM |
Io il salvataggio automatico dei documenti non l’ho neanche impostato. E infatti ogni volta mi tocca ricominciare daccapo. Sarà poi così male farlo anche nella vita? mah…
aprile 29, 2006 alle 1:08 am |
anch’io ho impostato il salvataggio automatico per finirla di perdermi il lavoro e anch’io voglio il coso di Mario…ecco! ciao Flo 🙂
aprile 29, 2006 alle 1:11 am |
P.S. ahahahahahah! appena cliccato l’invio mi sono accorta del doppio senso; rettifica: il “coso” in questione è il marchingegno “salvataggio amor”. Bisognerebbe proprio inventarlo, mi stupisco sempre di come sia possibile che tutto finisca…decisamente la lezione del distacco non riesco proprio ad impararla 😦
aprile 29, 2006 alle 9:25 am |
Buongiorno Flo.
aprile 29, 2006 alle 9:52 am |
il senso complessivo della faccenda è che vogliamo tutti il coso di mario.
fossi in lui, inizierei a preoccuparmi. 😀
aprile 29, 2006 alle 4:42 PM |
Quello che era un vago malessere, nel corso delle ore si è trasformato in una sensazione di nausea.
Unâindigestione emotiva, unâipercolesterolemia affettiva.
Gelato allâamarena.
Vorrei solo quello, a cucchiaiate piene.
Che tutte queste vaschette di pistacchio, stracciatella e cioccolato non fanno per me.
aprile 29, 2006 alle 5:46 PM |
io questo concetto che si possa solo progredire..che l’evoluzione sia insita nella vita stessa (anche se non e’ quasi mai un processo lineare)..ecco, e’ una delle poche certezze incrollabili che ho. un bacio piovigginoso.
aprile 29, 2006 alle 5:54 PM |
io pure
(tranne quando faccio mostruosi salti indietro)
aprile 30, 2006 alle 10:16 am |
Volevo dire che concordo pienamente con brezzamarina. Zig-zag, deragliamenti, piccoli o grandi salti all’indietro. Però alla fine si va avanti.
aprile 30, 2006 alle 2:32 PM |
(arrassusìa)